Cosa sono esattamente le zone riflesse del piede e come si possono trattare in maniera efficace? A questo proposito si ricorre ad una antichissima tecnica chiamata riflessologia plantare, molto diffusa in Cina e in India. In questa maniera si può operare sulla persona nella sua interezza, per fare in modo che venga raggiunto l’equilibrio e l’armonia.
Bisogna precisare che quando si interviene sulle zone riflesse, quindi sui punti del sistema nervoso del piede, il paziente non avverte nessun dolore. A volte, tuttavia, il massaggio diventa intenso e potrebbe far male, ma si tratta di una sensazione temporanea che durante il trattamento verrà progressivamente allentata e sciolta.
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Cosa sono le zone riflesse?
Grazie alla riflessologia plantare non si fa altro che stimolare alcuni punti dei piedi. Ogni zona area è collegata ad un organo attraverso i nervi rachidei, ovvero quelli che partono dalla colonna vertebrale e si collegano al sistema nervoso periferico.
Questo vuol dire che quando un organo è sofferente, il riflessologo sarà in grado di produrre una stimolazione nervosa che attraversa il midollo spinale, fino ad arrivare alle zone riflesse, generando una sensibilità muscolare e cutanea. L’organo corrispondente al punto trattato viene quindi influenzato, in modo da provocare benessere per l’organismo. Quanto descritto in sintesi è il vero segreto della riflessologia plantare, tecnica che permette di raggiungere risultati che superano le aspettative.
I riflessi nervosi interessano tutto il nostro corpo, ma questi sono particolarmente sensibili nei piedi. Ecco, quindi, che con la riflessologia si riesce a ristabilire l’energia dell’organismo per alleviare determinate patologie.
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La mappa dei piedi
I punti riflessi dei piedi vengono individuati con la mappa della riflessologia plantare, che descrive in che modo gli organi sono collegati al sistema nervoso. Andando ad agire su queste aree si riesce a dare beneficio all’organo corrispondente.
Gli organi che si trovano a destra, come ad esempio il fegato, sono presenti nel piede destro. Allo stesso modo, quelli che si trovano a sinistra, come la milza, sono nel piede sinistro. Stomaco, colonna vertebrale e altri organi centrali sono distribuiti su entrambi i piedi. Anche i reni e i polmoni sono distribuiti su entrambi i piedi, mentre le punte delle dita sono collegata alla testa.
Le zone riflesse, quindi, si trovano generalmente su tutti e due i piedi, salvo piccole eccezioni. Nel piede sinistro, infatti, si trovano il colon, fegato, cistifellea e appendice, mentre il destro corrisponde all’intestino, alla milza, al cuore e al colon. Come è facile immaginare, la mappatura rappresenta un punto di riferimento molto importante non solo per chi pratica la riflessologia plantare da anni, ma anche per coloro che si avvicinato a questa tecnica da poco tempo.
Molti non sanno che i piedi si rivelano una delle parti più importanti del nostro corpo, anche se purtroppo si tende a trascurarli. Eseguendo un massaggio plantare professionale si possono contrastare moltissimi disturbi in maniere completamente naturale.
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Le terminazioni nervose
Il nostro piede racchiude circa 7200 terminazioni nervose che quando stimolate in modo opportuno mandano al nostro cervello dei segnali che permettono di stare meglio. In altre parole, esercitando delle pressioni sulle aree riflesse si riesce a ridurre lo stress e le tensioni.
Del resto il nostro corpo è spesso paragonato ad un albero e le radici sono proprio rappresentate dai piedi. Il tronco e le fronde sono invece rappresentate dalla colonna vertebrale e dalla testa. In base a questa teoria i piedi sono il sostegno del corpo umano. Quando un stimolo parte da un recettore periferico, arriva ad un organo centrale, come ad esempio il midollo spinale, per poi dirigersi verso un organo, un muscolo oppure una ghiandola.
Si deve a William Fitzgerald la realizzazione della mappatura dei piedi, messa a punto agli inizi del ‘900 durante gli studi in campo odontoiatrico. Il medico, infatti, scoprì che poteva operare i pazienti senza ricorrere all’anestesia, ma semplicemente massaggiando alcune zone riflesse dei piedi.
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Quando trattare le zone riflesse?
In linea generale è possibile affermare che la riflessologia plantare è particolarmente indicata per contrastare i problemi di tensione. Questa tecnica offre buoni risultati anche in caso di infiammazioni e congestione. I risultati che si ottengono sono graduali nel corso delle sedute e permettono di ristabilire l’equilibrio energetico del corpo.
Sono inoltre numerosi i pazienti che si sottopongono alle sedute di riflessologia plantare per eliminare i problemi alle ginocchia, mal di testa, fastidi nasali e curare l’insonnia. Massaggiando in maniera mirata i punti riflessi si può riuscire a smettere di fumare, quindi a lasciarsi alle spalle la dipendenza da nicotina.
Questo spiega il grande successo della riflessologia plantare, che interessa sempre più persone, uomini e donne di ogni età, che desiderano allontanare patologie di varia natura e stare quindi complessivamente meglio.
Le sedute si svolgono dopo aver esaminato con molta attenzione la componente organica dei piedi. Il massaggio, a seconda dei casi, può essere lento, veloce, intenso o delicato. Tutto dipende dalla problematica che viene riscontrata.
Il grande vantaggio che è questa terapia non è soltanto naturale, ma non comporta alcun tipo di effetto collaterale. Il paziente dovrà semplicemente sdraiarsi in posizione supina sul lettino, in modo che il riflessologo riesca ad impostare una completa diagnosi. Al centro del trattamento viene sempre messa in primo piano la persona e non la malattia. Siamo quindi di fronte ad un massaggio rilassante e antistress, o meglio, ad una terapia olistica di origini antiche, ma che richiede comunque una certa preparazione e pertanto non può essere praticata da chiunque.
Considerazioni finali
Alcune persone praticano la riflessologia plantare da soli, ma in questo caso il trattamento si rivela limitato, perché non è possibile stimolare al meglio determinate aree in modo autonomo. Meglio, dunque, affidarsi ad un vero professionista del settore, che dopo aver parlato con il paziente ed esaminato la condizione dei piedi, saprà predisporre un ciclo di sedute personalizzate. I piedi rappresentano comunque una parte del corpo molto delicata e non sempre una pressione forte è quello che serve. Il massaggio deve essere graduato in base alle specifiche esigenze, individuando le zone riflesse con un accurato studio preliminare.
Massaggiare i piedi è una pratica molto gradita anche per i bambini e i neonati, specialmente per placare l’ansia, le crisi di pianto e le paure. Nelle donne in gravidanza, invece, è solitamente sconsigliato il trattamento e comunque deve essere eseguito solo da un esperto nel settore, evitando il fai da te. Le sedute servono infine a contrastare l’invecchiamento cellulare e favorire il rilassamento nelle persone anziane.
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