La lavanda in erboristeria è una pianta molto conosciuta che ha anche tantissime proprietà e benefici, se viene utilizzata nel modo corretto. In particolare, può essere utilizzata con successo per sedare e decongestionare, in pratica un antidolorifico naturale. In realtà sono tanti gli impieghi indicati di questa pianta indigena del Mediterraneo. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
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La lavanda e le sue origini
La lavanda, il cui nome scientifico è Lavandula angustifolia Miller, appartiene alla famiglia delle Labiatae. La pianta, come già sottolineato, è tipica della zona mediterranea ma in realtà nel corso del tempo si è diffusa in tutta Europa, in particolare in quella del sud. La pianta ha diversi sinonimi:
- Lavandula officinalis Chaix
- Lavanda vera
- Lavanda officinale
- Lavanda a foglie strette
- Spico
Non tutta la pianta, però, viene utilizzata ma solo l’olio essenziale che viene estratto dai fiori freschi oppure dall’infiorescenza. Esiste anche una seconda variante di lavanda che è quella estratta dai fiori essiccati che forse ha una profumazione e un sapore differenti ma le medesime proprietà.
La pianta ha una lunga tradizione visto che fin dall’antichità veniva impiegata in modo diversi per le sue numerose proprietà: il primo a parlarne in un suo scritto, infatti, è stato Dioscoride nel lontano 50 d.C. I greci e i romani, ad esempio, ne avevano capito le capacità depurative e per questo motivo la utilizzavano addirittura nei riti religiosi di purificazione oppure per detergere l’acqua dei bagni che renderle tonificanti e molto rilassanti.
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La composizione della lavanda
La lavanda è composta da numerosi elementi, ognuno con le sue proprietà. La più importante è ovviamente l’olio essenziale che comprende a sua volta alcune componenti come:
- il linalolo,
- la canfora,
- il cineolo,
- l’acetato di linalile.
A differenza di quanto si possa immaginare, però, l’olio essenziale non è sempre uguale a se stesso ma varia molto in base alla provenienza geografica della lavanda che equivale anche ad un aroma differente.
Ci sono, poi:
- l’idrossicumarine,
- i tannini
- l’acido caffeico con tutti i suoi derivati.
Come già sottolineato, però, è l’olio essenziale quello che viene impiegato sia in erboristeria che nella realizzazione di prodotti e cosmetici, tuttavia anche i fiori interi hanno un vasto impiego.
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Lavanda: proprietà e benefici
Le proprietà della lavanda sono numerose e variano in base all’elemento che viene utilizzato.
Ad esempio, i fiori vengono impiegati come blando sedativo, se utilizzati in infuso, ma soprattutto come antispastico soprattutto dell’apparato digerente e del suo tubo principale e dell’albero bronchiale.
L’olio essenziale estratto dalla lavanda, invece, ha proprietà calmanti e antinfiammatorie, quindi viene utilizzato per via esterna, in particolare attraverso la distillazione dei suoi fiori.
La lavanda, ha numerose proprietà benefiche che si possono approfondire nel piccolo elenco che segue:
1. Sedativa
La lavanda può essere utilizzata come antidolorifico visto che il suo olio essenziale ha delle importanti potenzialità antinocicettive, proprio come avviene con gli analgesici oppiacei, a differenza dei quali però non dà assuefazione. Tuttavia con lo stesso successo può essere impiegata anche per agevolare il sonno, combattere stati d’ansia e calmare l’irrequietezza.
2. Carminativa e digestiva
Grazie a queste proprietà, la lavanda può essere utilizzata con successo non solo per favorire la digestione ma pure per contrastare alcuni fenomeni sgradevoli come le coliche e la flatulenza.
3. Antinfiammatoria
In caso di processo infiammatorio in atto, la lavanda può essere utilizzata con successo per eliminare l’infezione e diminuire il dolore. Alcuni recenti studi hanno dimostrato anche che, inserendo qualche goccia di estratto di lavanda nel bagno con l’acqua ad una temperatura intorno ai 38°, è possibile avere dei grandi benefici a livello circolatorio.
4. Antimicrobica
La lavanda è un importante antibiotico che combatte l’azione dei microbi. Può essere quindi impiegata con successo in caso di infezioni se utilizzato per via topica oppure come detergente e disinfettante naturale, sia per l’igiene personale che per quella degli ambienti domestici.
Lavanda: usi e benefici
Viste le numerose proprietà della lavanda, viene impiegata con successo in molti ambiti differenti, sia per via interna che esterna. Ad esempio, qualche goccia di lavanda può essere utilizzata con successo per combattere l’asma bronchiale e per calmare gli spasmi dello stomaco e dell’intestino.
Qualche goccia in più, poi, è molto utile per riuscire a contrastare il mal di testa, di qualunque tipologia esso sia.
In omeopatia, però, la lavanda viene impiegata per uso esterno, in particolare per i reumatismi: un massaggio all’olio di lavanda consente di superare in modo naturale i dolori muscolari e quelli articolari.
Per il suo potere antibiotico, può essere sfruttata con successo per combattere il dolore e il bruciore delle punture di insetti, in particolare di vespe e api, evitando che la zona colpita possa gonfiarsi.
Infine, applicare qualche goccia di estratto di lavanda su una ferita contribuisce a velocizzare il processo di cicatrizzazione e, di conseguenza, anche la definitiva guarigione dell’epidermide.
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Gli effetti collaterali della lavanda
Nell’assunzione e nell’utilizzo della lavanda, però, occorre essere comunque cauti perché questa pianta ha comunque dei possibili effetti collaterali. Ad esempio, in alcuni soggetti l’utilizzo di lavanda può causare problemi alla cute, in particolare dermatiti o semplici irritazioni ma anche una foto-tossicità.
I soggetti intolleranti o allergici possono invece manifestare dopo un’assunzione prolungata dei disturbi gastrointestinali oppure una certa sonnolenza. Nel caso in cui si manifestino dei sintomi del genere, è sempre bene sospendere immediatamente l’assunzione della lavanda e contattare il proprio medico curante.
Esiste poi il caso di sovra-dosaggio del componente, ossia pazienti che per errore assumono una quantità superiore rispetto a quanto indicato nella posologia. In questo caso si possono manifestare sintomi come vomito, mal di testa, diarrea, convulsioni ma anche problemi respiratori e depressione del sistema nervoso centrale. Proprio per questo motivo occorre sempre prestare molta attenzione alle quantità di lavanda che si assume o si utilizza per via topica.
Considerazioni finali
La lavanda è una pianta che è conosciuta fin dall’antichità, visto che già gli antichi greci ne conoscevano l’importanza e le proprietà. Oggi è molto utilizzata in erboristeria e nell’omeopatia ma deve essere impiegata nel modo e nelle dosi corrette per riuscire a ottenere i massimi benefici.
Per questo, prima di iniziare ad assumerla, occorre rivolgersi a specialisti del settore che sappiano sfruttarne le potenzialità senza correre alcun rischio.
Lo Studio Silvia Giovetti è a disposizione dei clienti che vogliono utilizzarla sia per uso topico che orale, al fine di curare alcuni disturbi fisici. Dopo aver richiesto un consulto, sarà possibile valutare il tipo di problema da affrontare e decidere la quantità di lavanda da impiegare oppure la soluzione migliore che possa venire incontro alle proprie esigenze.
La lavanda può essere un prezioso alleato per riuscire a risolvere diversi malesseri in modo naturale e definitivo, a patto da avere uno specialista del settore per sapere come utilizzarla.
Per questo è possibile richiedere una consulenza online.
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