I popoli occidentali hanno considerato i funghi, sin dall’antichità, con un certo sospetto. Il fatto che alcune specie siano velenose e, in diverse casistiche, perfino mortali, rappresenta tuttora un problema tutt’altro che indifferente. I popoli orientali, invece, hanno sempre visto i funghi sia come un ingrediente essenziale della loro cucina, ma anche come un ottimo alleato per la salute dell’organismo. Nello specifico, la medicina tradizionale cinese si serve anche dei cosiddetti funghi medicinali per curare svariate patologie. Tale branca è nota come micoterapia.
Che cos’è la micoterapia
La micoterapia è una forma di medicina alternativa che deriva dalla tradizionale medicina cinese.
Si tratta di prevenire e curare disturbi e malattie tramite l’utilizzo di alcuni funghi considerati medicinali. La micoterapia non è utilizzata solo dalla medicina cinese ma anche da altre medicine tradizionali orientali come quella ayurvedica.
Il regno dei funghi comprende numerosissimi generi e di possono suddividere in 2 gruppi:
- Funghi superiori detti anche macromiceti o macroscopici
- Funghi inferiori detti anche micromiceti o microscopici
La micoterapia sfrutta l’utilizzo di alcune specie di funghi macroscopici ritenuti dotati di numerose proprietà benefiche per l’organismo.
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A cosa serve la micoterapia
Lo scopo della micoterapia è quello di prevenire e curare alcuni disturbi e malattie tramite l’utilizzo di macromiceti, o funghi superiori. Si tratta di funghi medicinali, chiamati spesso anche funghi curativi.
Pertanto, l’obiettivo della micoterapia è lo stesso della fitoterapia che utilizza erbe medicinali e piante per prevenire e curare disturbi e malattie.
In occidente i funghi medicinali vengono utilizzati prevalentemente per aumentare le difese immunitarie, rafforzare l’organismo, riequilibrare e migliorare il benessere degli individui.
La micoterapia, come la fitoterapia e altre forme di medicina alternativa, non viene comunque riconosciuta dalla medicina moderna che non garantisce ne l’efficacia ne la sicurezza.
Micoterapia: le molteplici proprietà dei funghi medicinali o curativi
Per comprendere le considerevoli potenzialità di questa branca della fitoterapia e dei funghi medicinali, occorre fare una premessa: l’ambiente in cui vivono i funghi non è propriamente dei più sani: per via della presenza di batteri e di insetti e a causa di forti sbalzi di temperatura, i funghi per sopravvivere sono costretti a produrre vitamine facenti parte sia del gruppo B sia di quello D, oltre a oligoelementi, antibiotici e vitamine.
Tanti sono i funghi medicinali, tra le altre cose oggetto approfondito di studio nella micoterapia: ognuno i questi si contraddistingue per peculiari proprietà terapeutiche.
I vantaggi per l’uomo, nel momento in cui li assume come cibo oppure sotto forma di pillole o mediante estratti, sono davvero notevoli, specie nella circostanza in cui la scelta fosse correlata alla cura di diverse patologie di tipo metabolico, come l’ipercolesterolemia, l’obesità e il diabete.
Sono circa 400 i funghi rientrati nella categoria medicinale, secondo quanto messo in evidenza dalla micoterapia. Pertanto, ecco una lista dei funghi medicinali più importanti.
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Quali sono i funghi medicinali più utilizzati nella micoterapia?
1. Reishi
Il reishi (Ganoderma lucidum), chiamato anche “fungo della longevità”, ha ottenuto molta notorietà negli ultimi anni per via delle proprietà ad esso attribuite e ritenute quasi “miracolose”. Viene utilizzato per le sue proprietà adattogene, che sembra siano confermate anche da alcuni studi, e per le sue potenziali proprietà antiossidanti. Per maggiori informazioni, leggi anche: Reishi plus: cos’è e a cosa serve.
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2. Cordyceps sinensis
Cordyceps sinensis è il nome botanico di un fungo, un ascomicete caratteristico della medicina cinese, che gli attribuisce proprietà tonico-rinvigorenti, utili per aumentare le energie corporee, stimolare il sistema immunitario e migliorare la resistenza fisica.
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3. Coprinus Comatus
Noto per una cappella di colore bluastro che lo identifica come fungo dell’inchiostro, il Coprinus Comatus rientra tra quei funghi commestibili particolarmente diffusi nella nostra penisola. L’ambiente in cui cresce è in genere quello dei terreni non concimati, ma anche nei giardini e nei campi. Gambo sottile che sfiora i 20 centimetri di lunghezza, forma ovale, fitte squame, cappella tra i 3 e i 6 centimetri sono i suoi elementi distintivi.
Il Coprinus Comatus è ricco di potassio, di ferro, di zinco, di calcio, di vanadio e di rame. Minerali nobili, insomma. In particolar modo, i quantitativi di vanadio si rivelano utili nel contrastare le affezioni che riguardano il pancreas endocrino. In modo particolare, il diabete. Il tutto senza controindicazioni. Diverse ricerche hanno dimostrato come il Coprinus Comatus si dimostra un eccellente alleato nel contrastare la glicemia.
Elevata è poi la presenza di aminoacidi, di vitamine del gruppo B, come la Niacina, C, D, E e infine di proteine. Tra le altre proprietà di uno dei funghi medicinali più importanti, vale la pena soffermarsi sul miglioramento della digestione, sugli effetti positivi per l’afflusso sanguigno e infine sulle pareti arteriose, visto che contrasta con efficacia le pacche ateromasiche.
4. Auricularia auricula-judae
Un fungo medicinale caratterizzato da una forma ad orecchio, da un colore rossastro, da una conformazione gelatinosa, da un sapore dolciastro e da un odore unico. Le sue dimensioni variano da 3 a 10 centimetri. La sua ricchezza di adenosina stimola la circolazione sanguigna, diminuisce i rischi di iperlipidemia, prevenendo anche la formazione di placche aterosclerotiche, di trombi e di emboli.
Inserire l’Auricularia auricula-judae nel proprio regime dietetico vuol dire preservare il colesterolo HDL, detto colesterolo buono, e abbassare sensibilmente quelli di colesterolo cattivo (LDL). Non a caso, viene identificato anche come il fungo che previene le malattie cardiovascolari. Degna di nota, poi, è la velocità con cui metabolizza l’acido lattico, a seguito di importanti sforzi fisici. Evidenti, poi, sono i benefici che questo fungo medicinale riesca a garantire alle mucose: problemi come faringite, tosse secca, colite cronica, sinusite e stipsi. Infine, altro punto di forza di uno dei funghi medicinali maggiormente apprezzati nella micoterapia risiede nel rallentamento del transito intestinale, fondamentale per ridurre l’assorbimento degli zuccheri. Pertanto, le sue proprietà antidiabetiche sono decisamente al di fuori del comune.
5. Coriolus versicolor
Un fungo medicinale di colore variabile che non rientra fra quelli commestibili per via di un sapore eccessivamente amaro e di una consistenza sin troppo legnosa. Si sviluppa sui tronchi. Nella medicina tradizionale cinese, il suddetto fungo risulta fra quelli maggiormente apprezzati perché avrebbe importanti proprietà antitumorali, al punto che il Governo del Giappone ne ha certificato l’impiego degli estratti, oggigiorno, uno dei principali farmaci oncologici nel Paese del Sol Levante. Nella micoterapia, il fungo medicinale in oggetto viene catalogato come uno dei più versatili, in quanto rinforza l’organismo, incrementando l’apporto energetico, e salvaguarda il sistema immunitario. A fronte di infezioni che riguardano il sistema digestivo, quello respiratorio, quello urinario il Coriolus versicolor svolge un lavoro egregio. Lo stesso dicasi, a fronte di epatite cronica.
Diversi studi condotti nei Paesi dell’Estremo Oriente evidenziano come il Coriolus versicolor, somministrato oralmente, migliora sensibilmente la condizione generale dei pazienti oncologici. Il motivo sarebbe appunto connesso alla regressione tumorale.
6. Agaricus blazei murrill (ABM)
Noto anche come Himematsutake, suo nome nipponico, l’Agaricus Blazei Murrill (ABM) è un fungo molto diffuso in alcune aree montuose di San Paolo, in Brasile. A fronte di alcune ricerche effettuate sulla popolazione locale, gli epidemiologici riscontrarono come il tasso di malattie risultasse ampiamente inferiore alla media. Uno dei molteplici motivi risiederebbe appunto nel fatto che questo fungo medicinale fa parte del regime dietetico della popolazione locale.
In seguito, alcuni studiosi in Giappone constatarono come, a seguito di un regolare consumo dell’Agaricus Blazei Murrill (ABM), patologie come l’epatite cronica, l’iperlipidemia, l’aterosclerosi e il diabete potevano essere prevenute.
7. Hericiumherinaceus
Fungo medicinale rarissimo e molto prelibato, con una testa che ricorda molto da vicino quella di una scimmia, tanto è vero che in Asia lo si conosce proprio come fungo con la testa di scimmia. L’ambiente in cui si sviluppa è costituito in larga prevalenza dai tronchi di querce, platini, faggi e noci. Tra i suoi tratti distintivi, una menzione speciale la merita il considerevole contenuto di minerali nobili, come il fosforo, il potassio, il ferro, lo zinco e il germanio. Importante, inoltre, è la presenta di svariati aminoacidi essenziali e di erinacine. Nella micoterapia, l’Hericium herinaceus rientra nella lista di funghi medicinali che agiscono sul sistema nervoso. Infatti, viene usato per il trattamento a fronte di morbo di Alzheimer, di forte stress, di insonnia, di mancanza di concentrazione.
Importante, poi, anche la sua azione sulle mucose, come quella intestinale e quella gastrica. Ragion per cui, a fronte di tutta una serie di bruciori che riguardano lo stomaco, il duodeno, oltre che in caso di gastrite e di ulcere, le proprietà speciali del fungo in questione vengono fuori. Infine, l’Hericium herinaceus è in grado di ripristinare la flora intestinale e di contrastare con efficacia le intolleranze di natura alimentare che causano dermatiti o allergie.
Conclusioni
I funghi medicinali sono sostanze prezione per il benessere del nostro organismo, ma meglio evitare la micoterapia fai da te. Non è consigliabile raccogliere funghi in autonomia e autocurarsi ma è importante affidarsi a un professionista e farsi consigliare al meglio.
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