Come diventare erborista? La professione dell’erborista riscuote sempre più interesse perché sono numerose le persone che da qualche tempo prestano grande attenzione alla propria salute e per questo motivo decidono di ricorrere a cure e integratori naturali. La professione dell’esperto di cure naturali, quindi, è diventata molto interessante perché può rappresentare uno sbocco lavorativo davvero unico. Ma come diventare erborista e quale percorso seguire? Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
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La professione dell’erborista e le sue mansioni
Prima di capire come diventare erborista, è importante capire che cosa faccia questo professionista che ha a che fare con le piante e le erbe officinali. In effetti si tratta di un vero e proprio esperto delle droghe vegetali, di qualcuno che è in grado di riconoscere le diverse piante ed erbe, sa perfettamente quali sono i loro effetti e le utilizza per risolvere piccoli e grandi problemi di salute dei propri clienti.
In Italia questa professione esiste da tempo immemore tanto che già nel 1931, con la legge numero 99, si era deciso di disciplinare la materia e regolamentare l’accesso alla professione attraverso questa legge che si occupava della coltivazione, della raccolta ma ovviamente anche della vendita di tutte le erbe a scopo curativo. Questa legge, però, è stata abrogata con una successiva che è stata emanata nel 2018 e ha messo ordine in modo più razionale nel caotico mondo dell’erboristica. In particolare, questo nuovo testo unico ha dato la possibilità sia agli erboristi che ai farmacisti di poter non solo vendere le erbe officinali ma anche di preparare con esse degli alimenti a scopo di somministrazione, in polvere o in altro stato.
Oggi l’erborista è quello specialista al quale i clienti si rivolgono per acquistare tisane e altre preparazioni, da utilizzare in purezza oppure all’interno di altri preparati per avere i benefici sperati.
Come diventare erborista: il percorso di studi
L’erborista, quindi, è un professionista del settore in grado di consigliare quali siano i prodotti migliori per riuscire a guarire da malanni e piccoli problemi fisici. Proprio per questo motivo deve essere un esperto del settore, con un know how molto specifico per lavorare con ogni tipo di pianta e affrontare i problemi di vario tipo che possono affliggere i clienti.
Nel corso del tempo il percorso scolastico per diventare erborista è cambiato perché il legislatore si è reso conto che occorreva qualcosa di più dettagliato. Infatti fino ai primi anni Ottanta chi era interessato ad intraprendere questa professione doveva frequentare un corso di specializzazione che era attivato solo da alcune università. Tuttavia questo percorso risultava troppo limitativo e poco approfondito, quindi si è decida un’altra strada. Sono così stati creati dei percorsi universitari della durata di tre anni che conferiscono la Laurea nel settore erboristico e permettono di accedere direttamente alla professionale.
Il percorso di laurea, in base all’università che si decide di frequentare fra quelle che lo attivano, prende un nome differente ma resta sempre lo stesso il codice del percorso di laurea, che è L-29, è soprattutto il fatto che offrano una conoscenza a 360 gradi del settore, che va dalla coltivazione della pianta al suo utilizzo specifico per la cura delle diverse patologie.
Come diventare erborista: I corsi di specializzazione
Molti pensano che una laurea triennale possa essere alquanto limitativa per una professione così delicata, che non è medica ma che comunque si trova a dover affrontare alcune difficoltà specifiche legate a disturbi e patologie anche complessi. Proprio per questo motivo alcuni atenei hanno voluto arricchire l’offerta formativa destinata agli erboristi, proponendo anche altri corsi di formazione che possano migliorare le loro competenze.
Anche se non esiste un vero e proprio corso di laurea magistrale (ossia i due anni di specializzazione) in erboristica, tuttavia ci sono alcune valide alternative. Ad esempio con una laurea triennale in erboristica è possibile accedere a quella magistrale in Agraria o Farmacia ma anche in Biotecnologie, Nutrizione Umana e Scienze Alimentari.
Chi invece non desidera impegnarsi in una laurea magistrale che comunque prevede due anni di studio, può iscriversi ad alcuni master di I livello che offrono la possibilità di approfondire determinati argomenti: ad esempio c’è quello in Cosmetologia, in Fitoterapia o in Farmacognosia. Infine sono stati creati anche alcuni corsi molto interessanti dall’Accademia della Tisana o dall’Università La Sapienza che ha lanciato il corso per il “riconoscimento e valutazione farmacognostica delle piante officinali“.
Quali sono i migliori sbocchi professionali per un erborista
Ora che è stato chiarito come diventare erborista, è importante scoprire quali sono gli sbocchi professionali reali di questa professione, così da valutare se effettivamente può essere interessante intraprendere un percorso di studi così complesso. Molti pensano erroneamente che un erborista possa solo lavorare all’interno di un negozio di erboristeria ma in realtà non è così. Questo percorso di studio così complesso dà una preparazione molto trasversale che consente di poter utilizzare il proprio know how in numerosi campi, dalla consulenza privata a quella all’interno delle aziende per riuscire a creare cosmetici, integratori e qualunque altro prodotto alimentare e non che possa servire a curare e far stare meglio le persone che utilizzano questi prodotti. Sicuramente, però, la possibilità di aprire un proprio negozio di erboristeria è una delle strade preferite per chi intraprende questo percorso di studi: ecco allora come è possibile avviare la propria attività.
Come aprire un’erboristeria
Per aprire un’erboristeria è necessario seguire lo stesso iter che si deve rispettare per aprire qualsiasi altra attività commerciale. Ovviamente, però, è obbligatorio avere il titolo professionale necessario altrimenti non potrà vendere i prodotti alimentari né realizzare i preparati.
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Per aprire una propria attività le possibilità sono essenzialmente due: la prima consiste nella scelta del negozio singolo, da personalizzare nei servizi e non solo; la seconda, invece, nell’adesione ad un franchising che, se da un lato consente di usufruire dell’esperienza della casa madre, dall’altro lascia meno spazio all’iniziativa personale. In entrambi i casi, comunque, un erborista qualificato e autorizzato potrà procedere alla preparazione di miscele specifiche selezionando tipologia e qualità delle piante officinali da impiegare.
Mi auguro che anche questo articolo di studiosilviagiovetti.it sia stato utile.
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