Il benessere è un obiettivo da perseguire per un numero crescente di persone. Per questa ragione in tanti si interessano al settore con l’idea di trovare uno sbocco professionale. Anche voi siete alla ricerca di informazioni su come aprire un’erboristeria. Noi abbiamo alcuni consigli per voi.
Conoscere bene le procedure, i costi e i requisiti aiuta a raggiungere l’obiettivo più velocemente e facilmente. Potete decidere consapevolmente se questa strada è quella giusta per voi oppure se dovete rivolgervi altrove. Sappiate che non è complesso, basta solo seguire le giuste indicazioni con attenzione. Questo ambito può portare a un reddito interessante e a molte soddisfazioni.
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Indice contenuti
Come aprire un’erboristeria in modo semplice e corretto
Le persone, negli ultimi anni, hanno cominciato a dedicare una maggiore attenzione al proprio benessere, ricorrendo a prodotti di origine naturale, sia per l’alimentazione che per la cosmesi e l’igiene personale e della casa. I migliori marchi sul mercato offrono linee con ingredienti biologici e tante aziende specializzate propongono cibi naturali, derivanti da coltivazioni biologiche.
In questo contesto si matura l’idea di avviare un’attività commerciale che possa rispondere all’esigenza dei consumatori. Ecco perché è importante sapere come aprire un’erboristeria. L’incremento delle vendite del settore può portare ad avere un profitto molto interessante. Inoltre non mancano le soddisfazioni. Bisogna, però, compiere ogni passo con attenzione per evitare di pregiudicare il risultato.
Aprire un’erboristeria: requisiti
Chi desidera avviare un’attività commerciale nel settore ha sicuramente passione e un minimo di conoscenza di questo ambito. L’erboristeria rappresenta un’eccellente opportunità d’investimento, sia per la vendita di alimenti che per quella di cosmetici. L’espansione del comparto è d’aiuto. In base alla tipologia di articoli che si intende proporre al pubblico può variare una parte del percorso da compiere, ma si tratta di questioni burocratiche.
All’avvio bisogna dare comunicazione al Comune in cui ha sede l’attività, fornendo le indicazioni sul negozio e sul titolare. Va presentata la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Bisogna aprire la partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate ed effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio locale. Ci si iscrive anche all’Inps per il trattamento previdenziale. Qualora si assumano i dipendenti è d’obbligo l’iscrizione all’Inail.
Relativamente alla laurea, hai due opzioni. Se hai una laurea in erboristeria puoi aprirne una e vendere erbe sfuse e miscelate quindi deve avere un laboratorio a norma in cui puoi preparare tisane con erbe sfuse, e miscelarle. Se non hai la laurea puoi aprire ungalmente un’erboristeria ma puoi vendere le erbe solo se confezionate, senza poterle miscelare e manipolare. Le erbe devono essere vendute già confezionate e miscelate in sacchetti.
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La scelta dei prodotti da vendere
Il primo importante passo da compiere, però, è decidere quale tipologia di articoli si intende commercializzare. La preparazione e vendita di prodotti di erboristeria prevede la realizzazione di un laboratorio interno in cui si realizzano tisane, estratti e altre sostanze da proporre alla clientela.
In questo caso serve la laurea specifica triennale in Scienze Erboristiche o in Farmacia con la relativa specializzazione. Se invece desiderate vendere prodotti confezionati acquistati dalle aziende che li preparano, non avete bisogno della laurea, ma dovete comunque frequentare un corso di abilitazione professionale per apprendere norme e modalità di vendita di tali articoli. Ci sono ulteriori specifiche che possono dipendere dalla regione in cui operate e dagli alimenti trattati. Meglio informarsi su questi dettagli presso un’associazione di categoria.
Vendita di prodotti confezionati non alimentari
Volete proporre articoli biologici e naturali per la cosmesi o per l’igiene personale e della casa? Non vi servono qualifiche o licenze. Vi è sufficiente seguire la normativa di base per le attività commerciali. Ci sono, tuttavia, aggiornamenti periodici dei regolamenti regionali, che si aggiungono alle leggi nazionali e vengono ovviamente applicate sul territorio di riferimento. Rivolgetevi a un commercialista o all’associazione di categoria per avere i ragguagli del caso e conoscere con precisione i requisiti da possedere.
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Cosa serve per avviare un’erboristeria
Ora sapere quali sono gli aspetti burocratici da affrontare, quindi vi potete concentrare sugli elementi più interessanti legati al vostro lavoro o futura attività. La scelta del locale è essenziale per avere lo spazio adeguato e soprattutto la visibilità. Cercate un luogo di passaggio, dove la gente possa camminare di fronte alle vetrine e fermarsi a guardare quanto viene esposto.
Meglio avere un parcheggio disponibile nelle immediate vicinanze. Va curata l’estetica per attirare l’attenzione e per far capire bene cosa si trova all’interno. Dovreste disporre di almeno 60-80 metri quadri, tenendo conto dell’eventuale spazio per il laboratorio se ne fate uno. Potete optare per l’affitto, meno economicamente impegnativo dell’acquisto.
Tenete però presente che il negozio deve essere a norma, a tal proposito riceverete l’ispezione dei Vigili del Fuoco per la verifica dei sistemi antincendio. L’Azienda Sanitaria controllerà il laboratorio e gli spazi destinati allo stoccaggio e alla vendita degli alimenti, nonché di bagni e spogliatoi se preparate cibi.
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Come aprire un’erboristeria: allestimento del locale
Fate sempre un’analisi della concorrenza per non avere altri negozi simili nelle vicinanze e colmare le loro lacune nell’offerta commerciale. Allestire il negozio fa la differenza, perché influisce sulla vendita e, prima ancora, sull’ingresso del cliente. Se volete sapere come aprire un’erboristeria, non dovete tralasciare il marketing.
Si parte con la sistemazione degli ambienti, generalmente lo stile classico è indicato. Sono indicati scaffali in legno dipinto, cassettiere e vasi in vetro e ceramica. Le tinte pastello e la semplicità ben rappresentano l’ambiente che si aspettano le persone. Se ci sono prodotti di differenti categorie è bene separarli in modo adeguato.
L’ordine è sempre essenziale e non ci devono essere barriere per favorire l’accesso dei clienti diversamente abili. Le vetrine sono una buona pubblicità, ma non basta. Va prevista una campagna online e offline. Sono efficaci pagine sui social network, volantini distribuiti nel quartiere e anche il passaparola a partire da amici e conoscenti.
Aprire un’erboristeria: costi
Chi raccoglie informazioni su come aprire un’erboristeria ha bisogno anche di conoscere le spese da affrontare. Non si può fare un conto preciso, ma ci sono indicazioni utili da usare per preparare il budget.
Vi sono costi per la burocrazia, l’acquisto o l’affitto del locale e l’eventuale ristrutturazione, l’acquisto di arredi, strumenti e prodotti. Va aggiunta la pubblicità. Ci sono anche spese relative alle utenze e alla manutenzione del primo periodo.
Tasse, affitto e utenze sono ricorrenti, così come lo sono i costi per l’acquisto degli articoli da vendere. In più, se avete intenzione di assumere qualcuno, ci sono le uscite per il personale: salario e oneri. Il bilancio a calcolato almeno per il primo anno, meglio ancora per i primi tre.
Nei 12 mesi successivi all’avvio difficilmente gli incassi saranno sufficienti a coprire le spese, quindi è bene prepararsi e chiedere eventualmente un finanziamento. Ci sono opportunità offerte dalle Regioni, soprattutto per donne e giovani. Si può valutare l’idea del franchising per contenere i costi e avere un aiuto in fase iniziale da parte di esperti del settore. È un modo per iniziare con qualche vantaggio.
Mi auguro che anche questo articolo di studiosilviagiovetti.it sia stato utile.
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